Scegliere la prima cosa o aspettare la giusta opportunità?

Succede a tutti di trovarsi in una situazione di incertezza e non sapere quale strada prendere davanti a una scelta. Ci si ritrova bloccati, con il rischio di non scegliere.

Se l’alternativa è non prendere nessuna strada piuttosto è meglio sceglierne una a caso! Non voglio generalizzare, però è vero che è meglio agire in queste situazioni. L’immobilismo è pericoloso, ricordi la metafora delle sabbie mobili?

Nella vita di tutti i giorni siamo spesso assorbiti dalla routine, sia nel privato che nel lavoro. A volte ci sembra che non ci sia mai tempo per fare qualcosa per sé o per progettare il futuro dell’azienda o del team.
Si sente la mancanza di qualcosa e, allo stesso tempo, la necessità di dedicarsi di più agli interessi personali o alla famiglia.
Alla stessa maniera si percepisce che l’azienda manca di un obiettivo e si vorrebbe concentrare tempo ed energie a pianificare il futuro.

Ti è capitato di farti sommergere dalle urgenze e di accorgerti che questa è diventata la tua nuova normalità?

Rompi la routine, a costo di fare la cosa sbagliata

Spezza questo circolo vizioso, esci da questa abitudine rischiosa.

Come?
Ad esempio puoi iscriverti in palestra. E se scopri dopo un mese che non fa proprio per te? Sostituisci quell’attività con una più adatta a te, come la corsa o il nuoto. Ormai avevi ritagliato del tempo per farla, non tornare indietro!
La cosa importante è aver fatto un passo fuori della tua zona di comfort. Quindi ora puoi decidere di restarne fuori e dedicarti a qualcosa di alternativo e che ti assomigli di più.

È successo anche a me, ti racconto la mia esperienza recente: mi sono iscritta a un corso di teatro. Ammetto di averlo fatto un po’ forzatamente, su consiglio di un’amica che suggeriva potesse essermi di supporto per migliorare la mia capacità di parlare in pubblico.

Mi sono impegnata, ho conosciuto persone fantastiche in un ambiente eccezionale. Però ho resistito 4 mesi e poi ho lasciato. Come mai? Perché in realtà era un’attività che non mi interessava. Inoltre non riscontravo benefici legati al motivo per cui avevo iniziato a frequentare.
Mi sono ascoltata, ho riflettuto sui miei punti di forza e anche sui miei limiti e ho capito che il percorso che avevo iniziato non era adatto a me. Io amo molto condividere spunti e pensieri scrivendo e ho deciso di concentrare le mie energie su questo per migliorare.
Poi ho iniziato un corso di public speaking in cui mi sono riconosciuta molto di più e l’ho trovato più utile per il mio obiettivo iniziale.

Continuo o lascio?

Se pensiamo alla vita in azienda avviene lo stesso, ad esempio nel mio ruolo di Manager mi è successo di decidere di avviare un progetto per esplorare nuovi mercati utilizzando una metodologia particolare.

Con il mio team ci siamo buttati a capofitto nell’impresa ma, durante il percorso, ci siamo resi conto che stavamo perdendo tempo.
Non ci stavamo nemmeno avvicinando alla meta anzi, iniziava a aumentare l’insofferenza verso il progetto. Non è stato facile interrompere dopo avervi dedicato tante ore, ma ho scelto e preso la decisione di dirottare le risorse ancora a disposizione verso un progetto di internazionalizzazione, che ci ha dato poi modo di partecipare per la prima volta a una fiera internazionale del nostro settore.
L’intenzione di esplorare nuovi mercati non è stata abbandonata ma solo accantonata e, nel frattempo, abbiamo dato spazio a un’altra esigenza che era quella di consolidare le relazioni con i nostri clienti e rafforzare la nostra immagine, con la presenza alle fiere e altro.

Tutto questo per dirti cosa?
Che se non sai proprio da che parte prendere, buttati!
I piani, che sono comunque necessari, li farai dopo. Il peggio che puoi fare è non muoverti. Perché l’immobilismo ti porterà lentamente a indietreggiare.

Scrivimi le tue riflessioni nel form qui sotto o via email a coach@larafranzoia.it, sarà felice di confrontarmi con te.
A presto,
Lara

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